
Ruggero Bacone nato a Ilchester (villaggio inglese del Somerset) nel 1214 è un filosofo, scienziato, teologo ed alchimista inglese.
Era convinto che il mondo accademico presentasse mancanze e difetti: Aristotele era studiato su testi tradotti in modo mediocre e i professori non volevano studiare la lingua greca.
Inoltre, la scienza fisica non era ampliata dagli esperimenti secondo il metodo aristotelico, ma solo tramite trattazioni basate sulla tradizione.
Bacone quindi si dedicò allo studio delle lingue e alla ricerca sperimentale.
Scrisse “Opus Majus” che contiene disamine di matematica, ottica, alchimia, posizione ed estensione dei corpi celesti; era convinto che la terra fosse sferica.
L’opera anticipa le invenzioni del microscopio, del telescopio, degli occhiali e delle navi a vapore.

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Bacone fu il primo, dopo gli scienziati ellenistici, a riconoscere lo spettro visibile in un bicchiere di acqua secoli prima degli studi di ottica condotti poi da Cartesio e Newton.
Fu un grande sostenitore dell’esperienza come metodo per acquisire la conoscenza.
Secondo Bacone esistono tre modi in cui l’uomo può realizzare la conoscenza della verità: la conoscenza interna (tramite l’illuminazione), con la ragione (che da sé non è sufficiente), con l’esperienza sensibile (tramite i cinque sensi).
Solo quest’ultima esperienza permette di accostarsi notevolmente alla conoscenza effettiva della realtà.
Dal suo pensiero, basato sulla concezione empiristica della conoscenza, nacque la traccia di un’enciclopedia generale delle scienze, per liberare il sapere dai costrutti derivanti del principio di autorità e dall’applicazione astratta e distorta della ragione.

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Bacone considera la matematica come scienza assoluta, complementare a tutte le altre scienze; solo l’esperienza concreta del reale permette all’uomo di identificare i rapporti quantitativi e matematici esistenti.
Nella visione di Bacone, conoscere significa disporre di capacità tecniche utili all’uomo per modificare la realtà, consentendogli di costruire macchine per volare o per sollevare pesi.
Le sue affermazioni modernizzano il pensiero medievale, ma sono solo un primo e teorico passo che va in questa direzione; esse sono troppo generiche sul metodo da seguire per arrivare all’esperienza della conoscenza del reale.
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