Algebra

I documenti più antichi relativi all’algebra finora trovati risalgono al 2000 a.C.; sono tavole di argilla rinvenute in Iraq, l’Antica Mesopotamia, in cui sono riportate tabelle di moltiplicazioni e problemi di secondo e terzo grado, con le relative soluzioni.

Un altro interessante documento è il cosiddetto papiro di Rhind del 1700 a.C., in cui vi sono equazioni di primo grado e alcuni sistemi.

Questi primi libri di algebra testimoniano lo stato di avanzamento della conoscenza degli antichi in questo campo: si può dunque pensare che gli studi algebrici devono essere iniziati ben prima.

I matematici greci, che portarono contributi notevoli in geometria, furono limitati in campo algebrico per gli strumenti poco agevoli a loro disposizione.

Utilizzavano notazioni ingombranti, indicavano i numeri con segmenti e non avevano segni specifici per indicare i numeri negativi.

Malgrado questo riuscirono a porre problemi di grande interesse, legati sia alla geometria che alla teoria dei numeri. E’ opera dei matematici greci la dimostrazione della duplicazione del cubo e la scoperta dell’irrazionalità della radice quadrata di 2.


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