
Nicola di Oresme nato a Fleury-sur-Orne (in Normandia) nel 1323 è un matematico, fisico, astronomo e filosofo francese.
E’ considerevole la sua attività scientifica nel campo della matematica, della fisica e dell’astronomia.
È considerato il precursore più significativo di Copernico, Galileo e Cartesio.
Il suo interesse era rivolto alla filosofia della natura di Aristotele, e a tre delle quattro discipline che compongono il quadrivio: aritmetica, geometria e astronomia.
Fu il primo a utilizzare il volgare francese nella trattazione di argomenti di carattere scientifico, assecondando la volontà del re di Francia Carlo V, di cui era consigliere; realizzò il programma di “volgarizzazione” della filosofia, traducendo e commentando in francese alcune opere di Aristotele, tra cui il “Dal cielo”.

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Durante il lavoro di traduzione e commento a “Dal cielo”, Nicola di Oresme intervenne nel dibattito, molto attuale nel XIV secolo, sul principio della pluralità dei mondi, dello spazio infinito e della rotazione terrestre.
Ammetteva l’ipotesi della possibilità di una pluralità di mondi, mentre Aristotele ha sempre negato tale affermazione.
Allo stesso modo si ipotizzava l’esistenza di uno spazio vuoto al di fuori del chiuso Universo aristotelico, e di una rotazione diurna intorno al suo asse della Terra, che Aristotele riteneva invece essere immobile.
Commenta inoltre alcuni scritti di matematica e astronomia; uno sulla geometria lo intitola: “Domande sulla geometria di Euclide“.
Le opere principali di Nicola di Oresme nel campo scientifico sono:
“Trattato del cielo e del mondo”, dove sosteneva e provava la possibilità di ammettere il moto diurno della Terra; non è il primo ad avere l’intuizione della rotazione terrestre, ma è il primo vero teorico, avendola dimostrata con argomenti rigorosi, e tanto da essere stata utilizzata da Copernico.

«Trattato del cielo e del mondo».
“La non uniformità della qualità”, che contiene le prime intuizioni di una geometria analitica, e l’introduzione delle coordinate rettangolari; in questa opera tratta anche della dinamica e emette l’ipotesi che la caduta dei gravi sia un moto uniformemente accelerato e formula la legge che lega lo spazio percorso al tempo impiegato a percorrerlo.
“Le configurazioni delle qualità e movimenti”, che costituisce uno degli esempi più significativi di analisi quantitativa, e raffigura al meglio il processo di matematizzazione della fisica che si sviluppa durante il XIV secolo.
Infine, tracciando latitudine e longitudine dei punti nel piano, avvia il concetto di coordinata, la cui teoria verrà poi formalizzata da Cartesio e Fermat.
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