
Archita nato a Taranto nel 428 a.C. è un matematico, filosofo e matematico greco.
Fece parte della scuola pitagorica e visse una vita sobria, rispettando le inflessibili regole dei pitagorici.

Fonte: Fyodor Bronnikov, (1827—1902) – http://john-petrov.livejournal.com/939604.html?style=mine#cutid1
Sono giunte a noi notizie della sua abilità come uomo politico e vincente condottiero: portò Taranto ad essere la più importante e ricca città della Magna Grecia, grazie a un progetto di sviluppo edile, tramite la costruzione di monumenti e templi, e ha favorito il commercio stringendo relazioni con altre città.
La fiorente economia è dovuta anche all’impegno di Archita nel sostenere l’agricoltura, spiegando ai contadini come potenziare i raccolti.
Varò le leggi di un’equa distribuzione del benessere, utilizzando i principi dell’equilibrio matematico.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Magna_Grecia#/media/File:Colonie_greche_d%27italia_e_sicilia.jpg
Studiò matematica con Eudosso di Cnido e si occupò anche di astronomia e musica.
La multidisciplinarietà di Archita è da ricercare nella filosofia dei pitagorici, secondo cui la matematica e i numeri sono alla base della realtà e di ogni cosa; tutto è basato su una specifica relazione matematica.
Aristotele, nel libro Metafisica, a proposito dei pitagorici scrive: “Credettero che i principi delle matematiche fossero i principi di tutti gli esseri. Ora, i principi delle matematiche sono i numeri. Pensarono quindi che gli elementi dei numeri fossero elementi di tutte le cose, e che tutto quanto il cielo fosse armonia e numero.”
Di conseguenza le idee di Archita sono fondate sulla matematica.
In uno stralcio arrivato fino a noi scrive: “Per essere bene informato sulle cose che non si conoscono, o si devono imparare da altri o bisogna scoprirle da sé. Ora imparando si deduce da qualcun altro e ciò è straniero, mentre scoprendo da sé è proprio. Scoprire senza cercare è difficile e raro, ma con la ricerca è maneggevole e facile, sebbene chi non sa cercare non può trovare.”
Archita è il primo a unire le quattro discipline della sfera matematica: aritmetica, geometria, astronomia e musica; Boezio nel medioevo riprenderà questa sistemazione e avremo modo di parlare dei suoi sviluppi.
E’ ritenuto il fondatore della meccanica scientifica.
Sembrerebbe che sia stato lui ad inventare la vite, precedendo Archimede, anche se non abbiamo prove certe al riguardo.
E’ probabile che costruì un oggetto di legno a forma di colomba, oggi conosciuta come “colomba di Archita”, all’interno era vuota e piena di aria compressa: grazie ai contrappesi rimaneva in equilibrio e la valvola al suo interno permetteva lo sfiato dell’aria e quindi il volo.
Fu il primo a spiegare la soluzione al problema della duplicazione del cubo utilizzando il movimento delle figure geometriche, anticipando i principi delle trasformazioni geometriche.

Studiò la teoria delle medie, in particolare analizzò la media armonica; studiò inoltre la riflessione della luce sullo specchio.
Ha condotto osservazioni e sperimentazioni sul rumore concludendo che questo era prodotto dalle vibrazioni d’urto dei corpi nell’aria. Ipotizzò allora che i corpi celesti dovessero produrre rumore perchè in continuo movimento, ma che esso non si percepisse dato il loro movimento continuo nel tempo.
Scoprì il motivo per cui c’è differenza tra suoni acuti e suoni gravi, e che fosse in funzione della rapidità della vibrazione.
Osservando i musicisti accordare i loro strumenti riuscì a scrivere le scale musicali usate al suo tempo con rigore matematico.

Fonte: Fingalo – Own work. Image renamed from Image:07Delphi Apoll01.jpg
Archita morì in un naufragio, forse durante operazioni di guerra, nelle acque vicine all’attuale città di Mattinata sul Gargano ma il suo corpo non fu mai ritrovato.
Elenco delle fonti nella pagina Progetto